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Aumenta la tassa sui rifiuti: chi paga di più e chi avrà lo sconto nel 2025

di Alessandro Migliaccio

Nuove tariffe TARI in arrivo a Napoli per il 2025: per la prima volta da anni, non si parla solo di aumenti, ma anche di una riduzione della tassa per oltre la metà delle famiglie napoletane. Tuttavia, per altri cittadini e soprattutto per alcune attività commerciali, la bolletta sarà più salata. Vediamo nel dettaglio cosa cambia, chi pagherà di più e quali sono le ragioni dietro questa rimodulazione. La novità principale riguarda le circa 202.000 famiglie napoletane che vivono in abitazioni fino a 75 metri quadrati. Per loro è previsto uno sconto rispetto al 2024, grazie a un nuovo piano tariffario varato dalla Giunta comunale guidata dal sindaco Gaetano Manfredi. «È un segnale di attenzione verso le famiglie che vivono in case più piccole, spesso più fragili dal punto di vista economico», ha spiegato l’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta.

L’obiettivo dichiarato è duplice: alleggerire il carico fiscale a chi ha meno e allo stesso tempo premiare chi è in regola con i pagamenti. Chi vive in abitazioni di dimensioni superiori ai 75 m², invece, vedrà aumenti moderati, calcolati in base a superficie e numero di occupanti. Per una famiglia tipo in un appartamento da 150 m² con quattro persone, l’incremento si aggirerà intorno ai 30 euro l’anno. Piccoli ritocchi anche per le utenze non domestiche, ovvero negozi, bar, ristoranti e uffici: per loro si prevede un aumento medio dello 0,3%. Un segnale, questo, che potrebbe far storcere il naso a chi è già alle prese con il caro-bollette e l’inflazione, ma che resta entro limiti accettabili secondo Palazzo San Giacomo. Il costo complessivo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti è cresciuto di circa 10 milioni di euro rispetto al 2024. Una cifra che il Comune ha deciso di coprire senza scaricare tutto sulle spalle dei cittadini onesti. Come? Con tre mosse. Recupero dell’evasione: sono state intercettate circa 15.000 nuove utenze (famiglie e attività) che finora non pagavano la TARI. Un risultato frutto di incroci di dati, controlli e un sistema più efficace di rilevazione. Uso dei proventi della tassa di soggiorno: ben 3,3 milioni di euro raccolti dal turismo sono stati destinati a calmierare l’aumento della TARI. Rimodulazione delle fasce: chi ha più spazio e presumibilmente maggiori mezzi economici paga un po’ di più, chi ha meno riceve uno sgravio. L’intervento è stato accolto con favore da alcune associazioni dei consumatori, che parlano di “un primo passo verso una maggiore equità fiscale a Napoli”, ma anche con qualche perplessità da parte dei comitati di quartiere e dei rappresentanti del commercio.

C’è chi si chiede se questi sconti siano sostenibili anche nel lungo periodo e se i servizi miglioreranno davvero: raccolta differenziata ancora a rilento, strade sporche in diverse zone della città e carenza di controlli alimentano dubbi tra i cittadini. Il Comune ha fatto sapere che nel bilancio di assestamento 2025 (atteso per l’estate) valuterà ulteriori risorse da destinare al contenimento della TARI, soprattutto in vista di nuove possibili spese legate alla gestione dei rifiuti. Intanto, resta la sfida principale: rafforzare la lotta all’evasione. A Napoli, ancora troppi non pagano la TARI, e finché questo squilibrio non sarà sanato, sarà difficile alleggerire davvero la pressione fiscale su chi è in regola. L’aumento (ma anche la riduzione selettiva) della tassa sui rifiuti a Napoli nel 2025 segna un cambio di passo: più giustizia fiscale, attenzione alle fasce più deboli, ma anche più responsabilità. Il tempo dirà se questo modello funzionerà davvero, ma intanto per oltre 200.000 famiglie napoletane il 2025 inizierà con una piccola boccata d’ossigeno.

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Digital Strategist di Napoli, si occupa da oltre 10 anni di Social Network e Digital Marketing. Curriculum è ampio e vario dalla fotografia e video analogici alle attuali tecniche CGI. Spotte.it è il suo marchio di produzione.

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