Caserta, la città con tre patrimoni Unesco

La Reggia di Caserta è il simbolo della città campana, uno dei monumenti più importanti d’Italia e patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1997. Voluta da re Carlo di Borbone, fu progettata nella seconda metà del XVIII secolo dall’architetto e ingegnere Luigi Vanvitelli. Oltre a questa, altre due opere casertane sono state designate patrimonio dell’Umanità: il Belvedere di San Leucio e l’Acquedotto Vanvitelliano.

Con le sue 1.742 finestre, 123 ettari di Parco, tre chilometri di Via d’Acqua e oltre 200 specie botaniche nel Giardino Inglese, la Reggia si configura come motore di sviluppo per il territorio, promotore della diffusione di cultura e simbolo di bellezza nel mondo. È composta da ben 1.200 stanze e vi si accede mediante una scala a doppia rampa che termina in un vestibolo. Da non perdere le Sale di Rappresentanza, decorate in stile neoclassico, come la Sala degli Alabardieri, il Salone Ottocentesco, la Sala dei Marmi, la sala del Trono, le Anticamere di Marte e di Astrea. E anche l’Appartamento Vecchio in architettura rococò con le Stanze delle Stagioni, l’appartamento di Maria Carolina, la biblioteca Palatina e la pinacoteca.

Il meraviglioso Parco è attraversato da una rete di viali adornati da nicchie, statue, fontane e giochi d’acqua. Il Giardino Inglese si estende per 24 ettari e offre una serie di prati, cripte, stagni e canali. Uno degli angoli più suggestivi del giardino è il Bagno di Venere.

Il Belvedere di San Leucio è invece un importante complesso monumentale del XIX secolo, situato nella piccola e omonima frazione della città. Ampliato nel corso degli anni, venne adibito a svago, divertimenti e base di partenza per le battute di caccia del re. È composto da diversi elementi, tra cui un importante edificio (Palazzo Reale del Belvedere) e alcuni giardini. Una parte del complesso fu interamente dedicato a filanda: la fabbrica produceva seta di altissima qualità con gli artigiani più esperti, a tal punto da arredare luoghi importantissimi come il Vaticano, la Casa Bianca, il Palazzo del Quirinale e Buckingham Palace. Con il passare degli anni, anche le famiglie di chi lavorava alla filanda si sistemarono nei pressi del Belvedere, creando una vera e propria colonia con oltre 200 abitanti. Oggi è possibile scoprire questa storia nel Museo della Seta.

Mentre l’Acquedotto Vanvitelliano o Acquedotto Carolino è un vero e proprio capolavoro di ingegneria idraulica. Ispirato agli acquedotti di epoca romana, si innalza con una struttura in tufo a tre ordini di arcate che poggiano su oltre 40 piloni a pianta quadrata. Alimenta il Belvedere di San Leucio e le Reali Delizie della Reggia di Caserta. Il condotto, inaugurato nel 1762 da re Ferdinando IV, trasporta l’acqua per ben 38 chilometri, dalle falde del Monte Taburno a Caserta. Gran parte dell’acquedotto è interrato ad eccezione dei tratti che passano sui ponti. In particolare i “Ponti della Valle” rappresentano l’elemento più scenografico dell’intero condotto.

Merita una visita anche Casertavecchia, il borgo di stampo medievale che sorge alle pendici dei monti Tifatini, a solo quattro chilometri da Caserta. Dal 1960 è monumento nazionale italiano e meta turistica molto ricercata per la bellezza del duomo di San Michele Arcangelo in stile romanico, il campanile di 32 metri di altezza, i resti del castello risalente all’879 e il complesso monumentale dell’Annunziata.

Per chi ama la natura, sarà un piacere immergersi nel Bosco di San Silvestro. Una volta riserva di caccia reale, ora è un centro ambientale e Oasi del Wwf. Nato con la finalità di educare a un turismo ecosostenibile e rispettoso, ospita all’interno varie strutture adatte anche al soggiorno e propone percorsi tematici guidati, organizza convegni, seminari, corsi di aggiornamento, presentazioni di libri, mostre e concerti, sempre nel rispetto dell’ambiente. (M.C.)

 

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