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Concessioni balneari, Palazzo Petrucci sfida il Bagno Elena

Due nomi storici dell’imprenditoria partenopea si stanno contendendo un simbolo dell’immagine di Napoli. La spiaggia di Posillipo, una delle poche in città, è al centro di una disputa che danneggia i bagnanti e la loro libertà di usufruire nel mare. Da una parte Palazzo Petrucci, marchio storico della ristorazione di fascia alta, vuole ampliare il suo campo d’attività e dall’altra il Bagno Elena, che con i suoi 185 anni di vita è il più antico stabilimento balneare della città, tenta di difendere la propria supremazia. Il risultato è che andare a fare il bagno nei pressi di Palazzo Donn’Anna sará sempre più costoso e proibitivo. In gioco c’è la concessione demaniale che in base alla delibera del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale n. 132 del 9 maggio 2024 era stata assegnata provvisoriamente al Bagno Elena in attesa del nuovo bando. Per ora a cantare vittoria è Palazzo Petrucci che si è visto accogliere dal Tar il ricorso contro la delibera 132 e contro la conseguente assegnazione in proroga al Bagno Elena della spiaggia sottostante via Posillipo. Dedicatosi fino a oggi soltanto ad attività di ristorazione, Palazzo Petrucci entra nella questione concessioni demaniali per presentare, quando si aprirà il bando, un progetto finalizzato alla creazione di un Beach Club sula spiaggia davanti al locale, arricchendo così la propria offerta con un servizio esclusivo e di alto livello. Tra i due colossi litiganti a farne le spese sono gli avventori, già alle prese con poco spazio per parcheggiare, già obbligati a spendere tanti soldi per un semplice lettino in spiaggia e, presto, verosimilmente esclusi da un giro di strutture economiche inavvicinabili per i ragazzi e gli utenti di media fascia.

Articolo a cura di

Francesco Di Somma 

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