Coppa America, Napoli col vento in poppa

Napoli si prepara a ospitare la 38esima dizione dell’America’s Cup, principale competizione velistica mondiale, nonché la più antica gara sportiva internazionale ancora esistente. Un evento che promette numeri impressionanti, investimenti milionari e un impatto economico destinato a lasciare il segno ben oltre la manifestazione sportiva.

Secondo un’analisi congiunta di Luiss e Unimpresa, il valore complessivo generato dall’evento è stimato in 2,5 miliardi di euro, grazie a un effetto moltiplicatore su turismo, infrastrutture, occupazione e visibilità globale. Una cifra che rende la Coppa America non solo un evento sportivo d’élite, ma anche un motore strategico per lo sviluppo del territorio. Si stimano infatti numeri da capogiro: 1,5 milioni di visitatori attesi lungo il Golfo di Napoli; copertura televisiva e digitale da 1,5 a 1,7 milioni di spettatori complessivi; 200 milioni di euro di investimenti già pianificati, distribuiti tra fondi pubblici e privati; creazione di 10mila-12mila posti di lavoro temporanei, con opportunità che toccano turismo, logistica, sicurezza e servizi locali.

«Ospitare a Napoli la 38esima edizione dell’America’s Cup rappresenta per la città e l’Italia intera una straordinaria vetrina a livello internazionale per la bellezza e la storia del nostro territorio. Abbiamo lavorato duramente al dossier in questi mesi insieme al governo vincendo la competizione con altre città e cogliendo uno straordinario successo che produrrà enorme impatto economico sul territorio come accaduto in passato per Barcellona e Valencia. Napoli è pronta ad accogliere la più importante competizione velica del mondo in un momento storico, i 2.500 anni dalla fondazione della città, in preparazione di Napoli Capitale Europea dello Sport nel 2026, dove lo sport è leva di coesione sociale e sviluppo sostenibile. Una simbolica convergenza che rende questo evento ancora più significativo». Così il sindaco di Napoli e commissario straordinario di governo su Bagnoli Gaetano Manfredi.

«Si tratta del più grande evento sportivo mai ospitato da Napoli, un appuntamento di portata globale che vedrà il nostro meraviglioso Golfo diventare teatro di sfide spettacolari tra i migliori team velici del mondo. Un’occasione per mostrare al mondo non solo la bellezza del nostro paesaggio, ma anche la capacità della città di affrontare con competenza le grandi sfide del presente. Le gare si svolgeranno nello straordinario specchio d’acqua tra Castel dell’Ovo e Posillipo, mentre Bagnoli ospiterà le basi dei team sfidanti in un’area strategica sulla quale il Governo ha scelto di investire con decisione per restituirla finalmente alla città e ai cittadini. La complessa opera di bonifica e riqualificazione di Bagnoli è già avviata e procede secondo il programma, l’America’s Cup rappresenterà un potente ed ulteriore catalizzatore per il turismo, l’economia del mare, l’imprenditoria locale e la formazione di nuove competenze, offrendo fin da subito un’anteprima concreta di ciò che quest’area potrà diventare al termine del processo di rigenerazione urbana», prosegue Manfredi.

Non mancano tuttavia le criticità. La principale riguarda le tempistiche ristrette per avviare e completare le opere necessarie. Infrastrutture, logistica e sicurezza richiedono una pianificazione precisa per evitare ritardi o inefficienze. In secondo luogo, l’evento impone una riflessione sull’impatto ambientale e sociale: flussi turistici elevati, cantieri e trasformazioni urbane devono essere gestiti con equilibrio per non compromettere la vivibilità della città. Infine, il tema del bilanciamento tra risorse pubbliche e investimenti privati resta cruciale per evitare squilibri a lungo termine. Le aspettative sono alte, ma sarà la governance a determinare se la Coppa lascerà un’eredità duratura o un’occasione sprecata. La Coppa America a Napoli non è solo una sfida sportiva, ma un banco di prova per dimostrare quanto l’economia del mare possa essere leva di trasformazione reale. I numeri parlano chiaro: se ben gestita, questa sarà la più grande opportunità di rilancio per il Sud Italia degli ultimi decenni. (M.C.)

 

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