In evidenza

Pensioni, un diritto a rischio

L’Inps «non fallirà mai». Così ha detto Gabriele Fava, presidente dell’Istituto nazionale di previdenza sociale. «Occorre focalizzarsi – ha poi ribadito – in primis su giovani e donne se vogliamo andare a un sistema sostenibile all’economia in generale e non soltanto pensionistico» e l’unica strada strutturale «seria e solida è l’aumento della base occupazionale». «Noi istituzioni ci siamo – ha aggiunto -. Alle imprese diciamo che nel momento in cui assumeranno e miglioreranno gli stipendi, coerentemente con la produttività, l’effetto sarà di avere più contribuenti e maggiori contributi». Così «si riduce il gap tra numero di anziani e giovani. È questo il goal che dobbiamo tutti insieme raggiungere». L’immigrazione «rappresenta quasi il 50% della crescita dell’occupazione, quindi è importantissima. Oggi c’è bisogno di integrazione qualificata e governata». L’auspicio è anche «di far tornare sia giovani che imprese in Italia con strumenti che stiamo costruendo».

Ma tra denatalità, invecchiamento della popolazione, fuga dei “cervelli” all’estero, presunti “buchi” nel bilancio dell’Inps e assorbimento di Casse private, i lavoratori temono l’allungamento dell’età lavorativa e pensioni sempre più magre.

Neppure le riforme, i piani di accumulo, le assicurazioni e i fondi complementari tranquillizzano gli utenti. L’Italia è infatti il primo Paese al mondo che, nella prima metà degli anni Novanta, ha assistito al sorpasso degli over 65 sugli under 15 ed è quello che maggiormente rischia di trovarsi nel 2050 con un rapporto di uno a uno tra persone in pensione e lavoratori. Siamo il terzo Paese più popoloso dell’Ue, con una densità di abitanti per chilometro quadrato tra le più elevate, ma dagli anni Settanta siamo scesi sotto al tasso di sostituzione tra le generazioni. Dai tempi dell’Unità d’Italia non abbiamo mai fatto così pochi figli e da oltre un decennio abbiamo iniziato a decrescere, dopo aver toccato, a fine 2013, il record storico della più alta popolazione. Ma attenzione, non basterebbe neppure puntare ad aumentare la fecondità – ossia la propensione a mettere al mondo figli – per invertire la tendenza al calo delle nascite nei prossimi decenni. Nei futuri scenari va infatti messa in conto anche la progressiva forte riduzione del numero di donne in età feconda (le potenziali mamme), come effetto ereditato dalla denatalità pregressa.

In merito a un “buco” nel bilancio dell’Inps, invece, i vertici dell’Istituto ci tengono a smentire le voci apparse sui quotidiani nazionali che hanno lanciato l’allarme di un possibile dissesto finanziario con un ammanco di 6,6 miliardi di euro riconducibile alle operazioni di saldo e stralcio dei crediti contributivi dovuti e non versati dalle aziende tra il 2018 e il 2022. La notizia era stata diffusa dopo una delibera del Consiglio di indirizzo e vigilanza con cui era stata disposta l’eliminazione dei crediti contributivi non esigibili dal bilancio dell’ente.

Mentre dalle analisi delle informazioni contabili è emerso che le Casse di previdenza private «registrano crediti contributivi verso gli iscritti per importi significativi»: dal 2019 al 2023, infatti, le morosità dei professionisti associati agli enti (in tutto oltre 1,6 milioni) «sono aumentate del 35,91% (+2,67 miliardi, passando da 7,45 del 2019 a 10,12 al 31/12/2023), il fondo svalutazione crediti previdenziali – salito del 40,95% – è passato dal valore complessivo di 1,45 miliardi al 31/12/2019 al valore di 2,05 miliardi di euro al 31/12/2023». È un passaggio del documento approvato dalla Commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale a conclusione dell’indagine conoscitiva avviata nel 2024 sugli investimenti finanziari e sulla composizione del patrimonio degli enti previdenziali e dei fondi pensione. Nel documento si ricorda che le Casse di previdenza «hanno platee di riferimento relative a diverse categorie di liberi professionisti e, in taluni casi, di lavoratori dipendenti»: per 16 «la finalità principale è l’erogazione delle prestazioni previdenziali di base, ve ne sono, tuttavia, anche tre la cui finalità principale è l’erogazione di prestazioni aggiuntive», ossia Enpaia (addetti e impiegati in agricoltura), Fasc (lavoratori delle imprese di spedizione corrieri e delle agenzie marittime raccomandatarie e mediatori marittimi) ed Enasarco (agenti di commercio e consulenti finanziari), «rispetto a quelle dell’assicurazione generale obbligatoria, nonché una che eroga esclusivamente prestazioni di carattere assistenziale» (Onaosi, che eroga prestazioni di carattere assistenziale a favore degli orfani dei sanitari).  Stando all’ultima rilevazione – del 2024 – il patrimonio totale degli enti aderenti all’Adepp, l’Associazione che li riunisce, è pari a 114,1 miliardi, in aumento del 74%, rispetto al 2013.

 

Tuttavia migliorare la qualità dei servizi agli utenti e rafforzare il ruolo dell’Inps nel territorio sono i principali obiettivi strategici contenuti nella Relazione programmatica 2026-2028 approvata dal Consiglio di indirizzo e vigilanza. In particolare, si prevede la definizione di un progetto di riorganizzazione complessiva dell’Istituto che, partendo dai nuovi bisogni dell’utenza e dai nuovi compiti affidati all’Inps dal legislatore, sappia ridisegnare e rafforzare i canali di accesso ai servizi, razionalizzare il ciclo delle lavorazioni, favorire le sinergie fra l’Istituto, gli altri enti e i soggetti della rappresentanza, a tutti i livelli, potendo contare sulle potenzialità delle moderne tecnologie e sulle competenze del suo personale. La Relazione prevede inoltre interventi appropriati per gestire le nuove sfide sociali, come il sostegno alle persone anziane, disabili e non autosufficienti, il contrasto alla povertà, le politiche a sostegno delle famiglie e delle pari opportunità e per l’integrazione. (M.C.)

 

Share this content:

Digital Strategist di Napoli, si occupa da oltre 10 anni di Social Network e Digital Marketing. Curriculum è ampio e vario dalla fotografia e video analogici alle attuali tecniche CGI. Spotte.it è il suo marchio di produzione.

Commento all'articolo