PICASSO: OLTRE I DIPINTI, IL SUO MONDO CREATIVO IN MOSTRA A NAPOLI

“Una mostra polivalente che ruota su due grandi assi. Il primo basato sulla tipologia artistica che Pablo Picasso ha utilizzato nella sua lunga vita con lavori su carta, su ceramica e con le incisioni. Il secondo racconta i rapporti di amicizia che ha avuto con diversi artisti, come Angel Fernandez de Soto, del quale è esposta un’opera interessantissima, e i gli amici fotografi dell’ultimo periodo della sua vita, come Edward Quinn e Andrè Villers, che l’hanno accompagnato in diversi posti in Costa azzurra in Francia, dove Picasso ha realizzato alcune grandi opere prima di morire nell’aprile del 1973”.

Così lo spagnolo Joan Abellò, curatore della mostra insieme a Stefano Oliviero, ha illustrato i contenuti della mostra “Picasso. Il linguaggio delle idee”, dedicata al genio artistico dello spagnolo Pablo Picasso, in programma  da sabato 10 maggio alla Basilica di Santa Maria alla Pietrasanta di Napoli – Lapis Museum.

L’esposizione presenta un’ampia panoramica sull’arte e sulla vita dell’artista andaluso celebrando il talento e la creatività del rivoluzionario pittore, scultore e incisore nato a Malaga, abbracciando 50 anni della sua lunga vita, conclusasi nel 1973, a 92 anni. L’esposizione intende raccontare l’artista e l’uomo Picasso, la sua evoluzione artistica, le influenze, le collaborazioni, le amicizie e lo stile, i temi ricorrenti e i simbolismi, in un lungo percorso ricco di sperimentazioni e rivoluzioni.

 

La rassegna, prodotta da Navigare srl, patrocinata da Regione Campania, Città di Napoli, Consolato di Spagna a Napoli, Instituto Cervantes Napoli e CIU Unionquadri, si compone di 8 sezioni, con un totale di 103 opere di collezioni private: PicassoArlecchino e i saltimbanchiLe Tricorne; Le incisioniLe ceramichePalomaManifestiL’Amico vagabondo divertenteLe fotografie, con alcune opere originali uniche e delle riproduzioni realizzate in gran parte dopo le opere di Pablo Picasso ed Edition Madoura ceramiche.

 

  La mostra riporta Picasso a Napoli, città che seppe conquistarlo e in cui soggiornò nel 1917, in occasione della messa in scena di Parade dei Balletti russi per i quali disegnò costumi e allestimento. A Napoli, e in genere durante i suoi viaggi in Italia, Picasso subì la fascinazione della commedia dell’arte e delle maschere tradizionali, come Pulcinella, che divenne, con i costumi di Picasso, un’opera dei Balletti russi, che portarono in scena anche Le Tricorne (1920) con le musiche di Manuel de Falla. Anche di questo celebre balletto, Picasso fu autore dei costumi per i personaggi popolari protagonisti del racconto ispirato al folklore andaluso. In mostra sono presenti 33 stampe di disegni realizzati dall’artista.

     Collegato all’interesse di Picasso per le maschere popolari e anche per il mondo del circo, a inizio ‘900 forma artistica e di intrattenimento molto in voga, la mostra dedica un piccolo ma significativo spazio anche alla figura di Arlecchino e ai saltimbanchi, molto amati da Picasso che, nel suo “Periodo blu”, li rappresenta spesso, esaltandone l’anima malinconica e delicata. In mostra sono presenti 2 after work: l’acquaforte e acquatinta Les Saltimbanques (The Acrobats) au chien 1905 e la collotipia a colori Arlequin et sa compagne (Les Deux Saltimbanques) 1901.

 

     Altra parte importante della mostra è la sezione dedicata alla ceramica. Picasso fu il primo a sdoganare l’artigianalità della ceramica al mondo dell’arte, plasmando e decorando numerosi oggetti. In mostra ne sono presenti 10 esemplari, realizzati negli anni ’50 a Vallauris, in Francia. Di quel periodo sono anche le fotografie della apposita sezione, con 15 scatti rappresentativi dell’amicizia e della stima che legò l’artista ai fotografi Edward Quinn e a André Villers che immortalavano Picasso in diverse occasioni private. In esposizione si possono osservare momenti di vita quotidiana e familiare di Picasso, nella villa “La Californie” a Cannes, con la famiglia e la celebre capra Esmeralda, e a Vallauris. In particolare, spicca la famosa e ironica fotografia di Villers con Picasso in posa come Braccio di ferro (1957).

 

     Tra le altre opere esposte, come i 10 manifesti realizzati da Picasso per le sue stesse mostre degli anni ’60, e le 10 acquetinte della serie Sable mouvante, va segnalata, infine, la presenza dell’unico dipinto ad olio in mostra: l’inedito Paesaggio lussureggiante (1930), un recente ritrovamento attribuito a Àngel Fernández de Soto, amico di Picasso che, nel 1903, lo ritrasse nel dipinto Il bevitore d’assenzio. La mostra sarà visitabile sino al 28 settembre. Apertura 9:30 -19:30 (lunedì-venerdì) e 9:30 – 20:30 (sabato, domenica e festivi). Info su www.navigaresrl.com.

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