In evidenza

Pomodori e conserve, l’ ”oro rosso” campano

Non solo pomodori, ma anche confetture e conserve. La Campania può vantare un vero e proprio record in questo settore. Simbolo di italianità e protagonista assoluto della nostra tradizione culinaria, il pomodoro in conserva – chiamato non per caso “oro rosso” – si è diffuso in tutto il mondo seguendo i nostri emigranti. Tanto che l’Anicav-Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali ha sede a Napoli dal 1945.

Un successo testimoniato dai numeri: nel 2024 le esportazioni di tutti i derivati del pomodoro hanno registrato una buona crescita sia in volumi che in valore, con aumenti rispettivamente del 6,5% e del 3,8% rispetto all’anno precedente, per un totale di tre miliardi di euro. Parliamo di oltre 2,2 miliardi di tonnellate di conserve, di cui la maggior parte, oltre il 64%, è rappresentato da pelati, polpa e pomodorini. Quota minore per la passata di pomodoro che, mentre nel mercato interno è regina dei consumi, si assesta al 21%. Per quanto riguarda le destinazioni il territorio europeo resta il nostro principale riferimento, rappresentando oltre il 60% del valore delle esportazioni. In testa Germania, Regno Unito e Francia. Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato per l’export extra-europeo, con una quota del 15%. Il Giappone resta un punto fermo: è il sesto mercato di destinazione a livello mondiale delle conserve rosse e il secondo dopo gli Usa se consideriamo solo i Paesi extraeuropei.

Per il direttore generale Giovanni De Angelis, «il pomodoro mantiene un ruolo di centralità nella nostra cultura culinaria. Per quanto riguarda le destinazioni il territorio europeo resta il nostro principale riferimento, rappresentando oltre il 60% del valore delle esportazioni. In testa Germania, Regno Unito e Francia. Gli Stati Uniti, al centro della discussione degli ultimi mesi per le politiche economiche dell’amministrazione Trump, rappresentano il primo mercato per l’export extra-europeo con una quota del 15%. Per noi si tratta di un target strategico e lo spettro dei dazi, che porterebbero il prelievo doganale complessivo fino al 32,5%, rischia di compromettere questa posizione e di incoraggiare fenomeni di italian sounding. L’auspicio è che l’Unione Europea, con una trattativa prudente ma ferma, possa trovare gli accordi giusti per salvaguardare le imprese esportatrici».

Con circa 100 associati, Anicav rappresenta circa i 3/4 di tutto il pomodoro trasformato in Italia e più della metà dei legumi conservati in Italia. In particolare, è la più grande associazione di rappresentanza delle imprese di trasformazione di pomodoro al mondo per numero di imprese aderenti e quantità di prodotto trasformato.

L’industria conserviera lavora soprattutto il pomodoro San Marzano, varietà di pomodori cui l’Ue, nel 1996, ha riconosciuto il marchio Dop-Denominazione di origine protetta. Sono 41 i comuni della Campania riconosciuti dall’Ue dove è possibile coltivare il pomodoro San Marzano Dop, e sono tutti concentrati nelle province di Salerno, Napoli ed Avellino. L’attività produttiva legata al pomodoro, che va dalla coltivazione al processo di trasformazione e inscatolamento, al trasporto e alla distribuzione, alla produzione di macchinari specifici, vede impegnate circa 6mila imprese.

Accanto alle imprese dedite alla trasformazione del pomodoro, grazie alla presenza sul territorio regionale di materie prime di ottima qualità (noci, fragole, fagioli, melanzane, patate, asparagi eccetera), si sono sviluppate, soprattutto nell’Agro Nocerino-Sarnese e nella Piana del Sele, tante piccole e medie imprese dedite alla produzione di conserve ortofrutticole, dei succhi e nettari di frutta, delle marmellate e delle confetture.

M. C.

Share this content:

Digital Strategist di Napoli, si occupa da oltre 10 anni di Social Network e Digital Marketing. Curriculum è ampio e vario dalla fotografia e video analogici alle attuali tecniche CGI. Spotte.it è il suo marchio di produzione.

Commento all'articolo