Un bagno di umiltà per ripartire solo con chi ha “motivazione”: così il Napoli può superare questa stagione orribile

di Sergio Curcio

Una bella canzone cantata da Bobby Solo a metà anni sessanta come sigla di una serie di telefilm di Totò diceva: “Non c’è più niente da fare… è stato bello sognare… un grande amore sincero un più felice futuro.. da vivere insieme, per sempre con te”.
Dopo l’ ennesima penosa partita del Napoli il testo di questa canzone, abbinata allora agli spassosi telefilm del principe della risata, mi ha fatto riflettere non poco… C’è da piangere o da ridere, per la rabbia, per la stagione da film horror della squadra di De Laurentiis?
Il senso di vuoto, del nulla che squadra e società hanno dato in questa stagione, quella che avrebbe dovuto confermare club e giocatori tra le realtà del panorama calcistico europeo, non può non essere che la logica conseguenza di una politica tecnica, economica e societaria portata avanti da un parvenu’ del calcio, un soggetto che, a conti fatti, ha buttato letteralmente nel cesso 20 anni di presidenza un po’ oculata, molto, fortunata, che l’ aveva portato ad un passo dall’ essere definito il miglior esponente di un calcio business intelligente, ragionevole economicamente e che tenesse in conto i risultati tecnici al pari di quelli economici con grande equilibrio tra costi e ricavi.
Alla prova dei fatti, dopo uno scudetto vinto con merito e quel pizzico di fortuna che sempre deve condire i momenti belli, tutti si aspettavano da questo Adam Smith del…Calcio…qualche altra mossa a sorpresa dopo l’ addio di Spalletti (“perdono ma non dimentico”, dixit Lucianone) e di Giuntoli, juventino infiltrato alla corte del “Re Solo” e capace di creare una squadra vincente dai colori azzurro vivi. È invece, il Nuovo Messia della palla s’è inventato il premio scudetto del contenimento dei costi, l’ ulteriore abbattimento degli ingaggi ed una campagna acquisti che definire da squadra di serie B suona un’ offesa per le proprietà del Parma, del Como, del Venezia…E non a caso il programma del presidente s’è rivelato fallimentare anche in serie B con il “suo” Bari.
Ora che il “Re Solo” non vede più brillare il suo orizzonte si comprende bene anche quale è sempre stato il suo programma: contenimento dei costi da ” bamboli non c’è una lira”, caccia ai giovani meno costosi con la speranza di trovare il crac da rivendere dopo un paio di stagioni e dividere gli utili con un consiglio d’Amministrazione composto da parenti stretti e affini…
I tifosi, ora, hanno sgamato il giochetto e mentre la parte sana del tifo è rassegnata, impotente di fronte ad un presidente padrone  che ha finalmente svelato il suo vero volto quando avrebbe dovuto fare un ultimo step per proseguire un ciclo di alto profilo tecnico, la parte più fumantina dei supporter ha iniziato a  martellare di improperi e calunnie il presidente-padrone e non proprietario del club di cui il tifo, quale bene immateriale, è indubbiamente parte della società. Ma ci chiediamo: De Laurentiis ha mai davvero rispettato i tifosi? Optiamo per un No deciso, accompagnato dal MAI!! Ha sempre e solo pensato al suo utile, forte della sua arrogante e ingombrante personalità da uomo di cinema.
Dopo la catastrofica stagione, i tifosi vivono un distacco apparentemente indifferente, invece molto sofferto e con il dito puntato contro ADL in attesa delle sue prossime mosse. Il presidente è ormai stretto in un angolo: da una parte i tifosi, stufi, avviliti, delusi e tradito; dall’ altra i giocatori, in attesa di capire e conoscere quale sarà il futuro del club ma soprattutto il loro. ADL con i suoi casting ha detto di amare il gioco di Gasperini, di stimare Italiano, di pensare a Pioli come fondatore del nuovo progetto e a Conte per tornare a vincere in poco tempo.  Chi ci capisce  non è bravo ma deve essere un mago…La nostra sensazione è che l’ uomo d’ affari, il presidente e il produttore cinematografico, Aurelio De Laurentiis, sia in grosse difficoltà dopo essere riuscito a  annullare i debiti della Filmauro con i soldi del Napoli. L’impressione è che dopo il flop post scudetto si stia per voltare di nuovo pagina…In meglio o in peggio? Lo scopriremo solo… vivendo questa stagione calda, caldissima, non solo per il clima ma per le scelte di un ADL che lavora nell’ ombra più totale e sempre più solo. Per Manna, se è vero che è già al lavoro, liberato da Giuntoli, un avvio più impervio non poteva esserci. A Napoli la fantasia non manca e si fantastica su nomi importanti in panchina e in campo… Sarà vero o falso? Quel che è certo è che il Napoli è un sentimento che già ora deve essere rinnovato e sollecitato. Le parole non bastano più. Dopo l’anno horrobilis  tutti devono fare un bagno di umiltà, presidenti e giocatori in primis. E chi non ha più motivazioni è pregato di farsi da parte. A cominciare dalla proprietà che evidentemente comincia a sentire il peso degli anni e di un ventennio ridotto e finito in macerie, per sue colpe.

Ponticelli-Barra-San Giovanni a Teduccio e Cercola: scambio elettorale politico mafioso. Scattano gli arresti

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Per delega del Procuratore Distrettuale di Napoli, si comunica che i Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 7 persone (di cui 6 sottoposte alla misura in carcere, una agli arresti domiciliari) gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di scambio elettorale politico-mafioso nonché di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale e di detenzione e porto in luogo pubblico di armi, delitti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare le associazioni di tipo camorristico denominate clan Fusco-Ponticelli e De Micco-De Martino, operanti sul territorio di Cercola e nell’area orientale di Napoli compresa tra i territori di Ponticelli, Barra e S. Giovanni a Teduccio. In particolare, all’esito delle indagini svolte dai Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco e della Tenenza di Cercola, emergeva che gli indagati, in occasione della tornata elettorale per le elezioni amministrative del comune di Cercola, fissata nelle date del 14 e del 15 maggio dell’anno 2023 e del successivo ballottaggio del 25 e 26 maggio, avrebbero creato, con una perfetta organizzazione e suddivisione di compiti e ruoli, un meccanismo volto ad inquinare l’esito delle suddette consultazioni elettorali.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

Liberate piazza degli Artisti. Protestano tutti

di Lino Zaccaria
Correvano gli anni dell’osannata giunta Valenzi (1975-1983), fra gli assessori ve n’era uno particolarmente intraprendente e innovativo. Si chiamava Antonio Scippa e avviò, con la benedizione del sindaco, una campagna, peraltro giustissima, contro la sosta selvaggia. Oggi avrebbe fatto la felicità di Francesco Borrelli. Lastricò la città di paletti e ottenne buoni risultati, con la benedizione di migliaia di cittadini napoletani, adusi al rispetto delle regole. Ma fece di più. Era un creativo. Con lo stesso tipo paletti chiuse la maggior parte delle strade strette e dei vicoli della città (cito solo a mo’ d’esempio, una per tutte, via Gesù e Maria). E creò il caos. Lunghe code, proteste, critiche da buona parte dei mezzi di informazione. Resistette qualche mese e poi fu costretto a fare marcia indietro, ritirò la decisione cervellotica e ridiede respiro al traffico che era impazzito. Ma non fu il primo, nella storia della città a cimentarsi in soluzioni strampalate in tema di circolazione. Qualche anno prima un assessore, suo collega alla Mobilità, altrettanto creativo, Russo da Mariglianella, si era inventato il Rettifilo a senso unico. E Napoli rimase per dieci ore prigioniera della paralisi, con un mega-ingorgo a croce uncinata, avrebbe commentato l’autista del taxi di “Così parlò Bellavista”. Anche lui fu costretto a rimangiarsi quel folle provvedimento dopo sole 24 ore.
A più di cinquant’anni distanza un altro amministratore pubblico, la presidente della Circoscrizione Vomero Clementina Cozzolino, in buona fede perché probabilmente ignora, se non altro per questioni anagrafiche, la cervellotica decisione di Scippa, ci riprova, seppur in un ambito molto più ristretto. Si è accanita su Piazza degli Artisti e, andando contro tutti e contro il buon senso, ha deciso di chiudere lo sblocco della rotonda che prima portava verso via San Gennaro Antignano e via Merliani e costituiva un utile collegamento per quanti volessero raggiungere tutte le strade a ridosso di piazza Vanvitelli e dello stadio Collana. Un paio di transenne bloccano le auto, costrette ore a incasellarsi sulla destra, verso il solo sbocco che è rimasto. Risultato: nelle ore di punta il caos totale, a via Recco, che non è certo un boulevard parigino, ma una strada decisamente stretta, si blocca tutto. Auto strombazzanti, bestemmie degli automobilisti e soprattutto inquinamento a gogò, con i tubi di scarico che sversano ondate di fumi tossici sullo stesso albero e sulle bancarelle di frutta e verdura dei due rivenditori, uno a destra e uno a sinistra, che stanno proprio lì. Una genialata.
Ma perché tutto ciò? Per il motivo, principale, che bisogna preservare quel grande albero monumentale, una fitolacca, piantato improvvidamente sessant’anni fa quasi al centro della piazza, ed ora enormemente cresciuto e debordante fino al punto da costringere a spostare la rotatoria e a mutare il senso di marcia della circolazione delle auto. Adesso lo hanno inglobato in un orrido cordolo che lo farà soffrire più di quanto non soffra già per quella collocazione astrusa.
Chiunque dotato di buon senso, ma credo che a questo punto dovrebbe trattarsi di una decisione che vada gerarchicamente al di sopra della Circoscrizione (Sandagata ci sei?), capirebbe che quell’albero, che peraltro comincia pure a mostrare qualche acciacco, lì proprio non può restare. E non è davvero il caso di fare appello a romantici sentimentalismi o a presunti motivi identitari di quartiere. Puro oscurantismo. Nell’anno del Signore 2024, intelligenza artificiale imperante, il pragmatismo e il bene pubblico dovrebbero avere la meglio sulle emozioni o sulle scelte ideologiche e fumosamente ecologiche. C’è a Napoli un grandissimo polmone di verde con sterminate aree disponibili, il Bosco di Capodimonte. Perché non ridargli linfa vitale espiantandolo e ripiantandolo in un contesto più logico e naturale? Se potesse parlare sarebbe certamente d’accordo, le sue foglie, in parte rinsecchite, tornerebbero splendenti e più verdi di prima. Non soffrirebbe più lì, e non soffrirebbero migliaia di napoletani.
I commercianti, che ovviamente badano anche a “lo loro particulare”, lo hanno capito e mercoledì, insieme ai residenti, si sono dati appuntamento alle 11,30 a piazza degli Artisti, per protestare intanto contro le transenne. Basterà a far tornare la Cozzolino sulle sue assurde decisioni? E basterà a smuovere un po’ di Verdi vari, che in questa circostanza, di fronte al cordolo aguzzino, non hanno profferito verbo? Secondo Europa Verde, infatti, le transenne vanno rimosse, la delibera è sbagliata e non motivata. E hanno ragione. Ma l’albero non darebbe alcun fastidio. Contenti loro.

Presentato a Villa Domi “Il mercante di seta nera”, opera prima del regista partenopeo Antonio Centomani

Avvincente storia di un amore tra un nobile e una schiava nell’Inghilterra del ‘700

Regista, autore, sceneggiatore di successo, la vena creativa di Antonio Centomani si arricchisce di un nuovo progetto, la sua prima opera letteraria del genere narrativa di ambientazione storica, “Il mercante di seta nera” (Musitalia Editore). Il libro è stato presentato oggi in anteprima nazionale da Enzo Colimoro, Segretario Generale dell’Ordine Giornalisti della Campania, grazie all’ospitalità del patron Domenico Kontessa, a Villa Domi, dimora settecentesca con un panorama che aleggia su una delle colline dominanti il Golfo di Napoli.

Ambientato in una Inghilterra di fine del XVIII secolo il romanzo racconta la storia si Oliver Wellesley, futuro duca di Wellington, che vive la maturità all’insegna del disprezzo per le regole sociali. La sua vita è fatta di viaggi nelle lontane Indie e forse per questo motivo non ha mai voluto una moglie. Durante un nuovo viaggio arrivati sulle coste del Ghana nel piccolo porto di Axim, la flotta si ferma per rifornirsi di cibo e per comprare altri schiavi. Sir Oliver, come al suo solito, preferisce sceglierli personalmente, ed è tra queste persone che incontra Afua, una giovane di una bellezza mozzafiato, occhi come perle e una pelle come seta nera. L’incontro inaspettato condanna il protagonista ad affrontare quei demoni della coscienza rimasti sopiti per troppi anni.

Se decidi, o meglio, senti, di scrivere un romanzo, saper stare dietro ad una telecamera e conoscere il linguaggio della cinematografia, ti dà inevitabilmente una marcia in più. E Antonio Centomani nel suo romanzo “Il mercante di seta nera”, ha dimostrato di avercela – ha sottolineato Colimoro – nera è il colore della pelle, seta è il pensiero di Centomani che usa il ‘700 inglese per accompagnarci sapientemente sulle vie impervie dei pericoli di oggi: il razzismo. Poteva essere possibile, si chiede Centomani, zoommando con la sua telecamera nel cuore di chi legge, un amore tra uno schiavista ed una persona considerata schiava? La risposta è sì. Quel che è più difficile è avere il coraggio di viverlo e non svilirlo a possesso e proprietà. E qui Centomani, con l’occhio allenato alla telecamera, riesce a scrivere e a ritrarre le miserie dell’anima che non hanno tempo, senza mai perdere di vista la forza catartica dell’amore. Da leggere, per capire e conoscere quella storia, quel tempo, quella società. Che è sì cambiata, ma che non è mai morta”.

“Nel mio percorso da autore ho avuto l’opportunità di scrivere per il cinema, ed è proprio grazie a questa esperienza che nasce l’idea di questa avventura editoriale – ha raccontato Centomani – ho confessato a Dario Salvatori, che ha curato la prefazione del romanzo, di aver sognato l’incipit della storia immaginando lo scenario in cui si muovono i personaggi, una Londra del ‘700 nel pieno dei traffici della compagnia delle indie orientali tra nobiltà e schiavismo”.

 “Come se fossi dietro la telecamera ho immaginato una avvincente storia d’avventura e d’amore, ma volevo anche renderla impossibile – ha aggiunto – ed è proprio d’amore che volevo parlare nell’accezione massima del significato. Di pagina in pagina, durante la scrittura, i personaggi e le loro vite mi hanno portato a caratterizzarli forti e spregiudicati a partire proprio dal protagonista Oliver, ma l’incontro con Afua sarà determinante per la svolta della sua rocambolesca vita”.

Oltre all’autore la presentazione è stata arricchita dalle letture dell’attrice ucraina Julija Majarčuk.

Studentessa tedesca travolta e uccisa dal camion dell’Asia: una fiaccolata per ricordarla

Amava Napoli, dove aveva studiato, ed aveva deciso di trascorrere nella città partenopea qualche giorno di relax. Non sapeva che sarebbe andata incontro alla morte. Così una studentessa tedesca di 27 anni, Lisa Herbrich, ha perso la vita mentre percorreva di notte piazza Cavour con una bici a noleggio. Una tragica notizia che ha scosso la città, che ha deciso di organizzare una fiaccolata per ricordare Lisa e tutte le vittime della strada. La ragazza, originaria di Francoforte, e studentessa della Goethe University Frankfurt, era a Napoli, dove aveva studiato con il progetto Erasmus per il corso di laurea magistrale in Economia presso l’Università degli Studi Federico II.

L’incidente è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì scorso, tra il 21 ed il 22 aprile, quando gli agenti della Polizia Locale di Napoli appartenenti all’Unità Operativa Chiaia sono intervenuti, in Piazza Cavour, all’altezza dell’Istituto Casanova, dove si è verificato un grave incidente stradale. Verso le ore 02:15, un autocarro ASIA impiegato nella raccolta dei rifiuti solidi urbani è stato coinvolto in un incidente con una ciclista, la quale utilizzava una bicicletta a pedalata assistita a noleggio. La ciclista, una giovane studentessa tedesca, Lisa Herbrich, nata nel 1997 e in Italia per motivi di studio, è stata trasportata d’urgenza presso l’Ospedale Vecchio Pellegrini, presentando condizioni critiche. Nonostante i tempestivi interventi medici, la studentessa è purtroppo deceduta alle ore 10:35 di lunedì mattina, dopo essere stata trasferita all’Ospedale del Mare. Immediatamente dopo l’incidente, i veicoli coinvolti sono stati posti sotto sequestro e il conducente dell’autocarro è stato sottoposto ad accertamenti urgenti al fine di verificare eventuali condizioni di alterazione. La salma della giovane è stata messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e trasferita presso l’Istituto di Medicina Legale. Inoltre, è stata prontamente informata l’ambasciata al fine di notificare ai familiari il tragico decesso. Al momento, le dinamiche esatte dell’incidente sono ancora oggetto di indagine da parte delle autorità competenti. Dai primi accertamenti emerge che la ciclista potrebbe aver effettuato un improvviso cambio di direzione proprio mentre l’autocarro ASIA si avvicinava, rendendo impossibile all’autista evitare l’impatto. Gli agenti della Polizia Locale di Chiaia, intervenuti sul posto, hanno immediatamente constatato la gravità della situazione, evidenziata anche dalla presenza di evidenti tracce ematiche sul luogo dell’incidente. Al fine di garantire una completa ricostruzione dell’accaduto, le autorità competenti proseguiranno nell’indagine, collaborando con tutte le parti coinvolte al fine di determinare le responsabilità.

In una nota, la Federico II esprime il suo dolore e la vicinanza alla famiglia della ragazza, ricordata come “solare”. “Una giovane vita spezzata – si legge nella nota dell’ateneo – è sempre difficile da accettare. Il Rettore Matteo Lorito e l’Università Federico II tutta si stringono alla famiglia, ai colleghi e agli amici della studentessa del programma Erasmus, Lisa Herbrich, che ha perso la vita nel tragico incidente stradale avvenuto l’altra notte in città. Lisa, una ragazza solare, aveva scelto di compiere nelle nostre aule, una parte del suo percorso di formazione magistrale, per arricchire la sua crescita professionale e personale. Un drammatico evento le ha portato via la vita e i sogni”.

Luca Simeone, direttore del Napoli Bike Festival, che da anni promuove l’uso della bicicletta a Napoli, ha annunciato a Fanpage che sarà organizzata una fiaccolata in via Foria per le vittime della strada. La tragica scomparsa di Lisa ha commosso tutta la comunità accademica e dei suoi colleghi di Erasmus, a cominciare dall’associazione ESN Napoli, associazione che era molto legata alla ragazza. Gli amici della giovane studentessa si sono stretti attorno al dolore della famiglia, chiusa in un riservato silenzio. In onore di Lisa nei prossimi giorni potrebbero essere intraprese delle iniziative di ricordo il tutto nel rispetto della volontà dei suoi amici più stretti e della sua famiglia. In questo momento di dolore così profondo, i membri dell’associazione ESN Napoli vorrebbero poter dare il loro contributo per Lisa.

Signor De Laurentiis, ci dica: preferisce partecipare a “Lascia o raddoppia” oppure al “Rischiatutto”?

di Sergio Curcio

“Signor De Laurentiis, ci dica: preferisce partecipare a “Lascia o raddoppia” oppure al ” Rischiatutto “? “…
Fosse ancora vivo Mike Bongiorno, il primo grande presentatore e ideatore dei giochi televisivi più seguiti dagli italiani dalla fine degli anni cinquanta fino alla soglia del duemila, sarebbe stata questa la domanda da porre oggi al presidente-padrone e proprietario del Napoli. Eh già, perché se la squadra con il flop che ha contraddistinto la stagione del post-scudetto è al punto di non ritorno, il presidente più affarista del mondo, tra sale cinematografiche, supermercati, gelati, auto d’epoca, casting vari e calcio con piccoli interessi nel cinema,ormai un hobby amatoriale per lui, anche a perdere, deve decidere, e pure in fretta, cosa sarà del Napoli dopo la demenziale stagione cui ha costretto la squadra, tre allenatori e tutto la staff fino al povero Starace preso dai dubbi se sappia fare ancora un buon caffè dopo oltre venti anni di onorata appartenenza azzurra. E veniamo al dunque all’ Aut Aut che è il vero dilemma del presidente: Essere o non Essere in grado di rilanciare squadra e ancora prima la società o abbandonare la nave che pare stia affondando più veloce del Titanic in stile Schettino?

Ecco che l’ immaginaria domanda posta da Mike Bongiorno diventa tremendamente reale a cinque giornate dal termine del campionato più tormentato di ADL. Neanche con Ancelotti, fatto passare per “bollito”, ci fu una crisi simile a livello di gioco, di critiche e di risultati. Dopo lo scudetto il presidente s’è beato della “sua” vittoria, della “sua” creatura, e invece di fare impresa e migliorare investendo per il futuro, come Annibale dopo la prima battaglia vinta contro i romani si riposo’ con i famosi ozi di Capua, lui s’è beato convinto che il capolavoro fosse tutto merito suo e non dei suoi …dipendenti. Non è andata proprio così e ora l’ Aurelio furioso dopo la vergognosa figuraccia di Empoli fatte dalle sue milizie scariche e confuse minaccia fuoco e fiamme di un maxi ritiro fino a fine campionato se contro la Roma, domenica pomeriggio al Maradona, dovesse ripetersi la figuraccia in toscana.
Presuntuoso, arrogante, sanguigno, De Laurentiis non ha ancora compreso i meccanismi “strani” che governano le cose del pianeta calcio…. Soldi,soldi e ancora soldi… Come una Slot obesa il sistema calcio ingurgita denaro dappertutto e altro ne chiede per continuare ad essere l’ oppio del popolo. De Laurentiis invece ha – correttamente e lo dico- un’ idea decisamente diversa che confligge con i veri interessi del pianeta calcio e talvolta, come ha fatto nel dopo scudetto, eccede sbagliando, diventando un don Chisciotte perdente. L’ha ammesso, ma troppo tardi. Occorreva rinforzare le paratie della nave-squadra, chiudere le camere stagne dei contratti con alcuni giocatori, adeguandoli e non riducendoli con una spalmatura per più stagioni, rafforzare le strutture sul ponte di comando dopo gli addii sospetti ma annunciati di due capitani come Giuntoli e Spalletti…Cosa è stato fatto di tutto ciò? Una campagna acquisti in tono dimesso, contratti non adeguati o rinnovati, un Diesse preso dopo Il mercato, tecnici assunti tutti con una voglia di rilancio- tranne il povero Calzona che c’ha messo la faccia e non solo per amore del Napoli- che strideva forte con la necessità di una presenza autoritaria e autorevole nello spogliatoio dei campioni d’Italia.
È venuta fuori tutta la fragilità strutturale di una società snella, agile in apparenza ma senza fondamenta o venendo al paragone con una nave, con una linea di galleggiamento minima che non ha retto al primo impatto davvero importante: lo scoglio o l’ iceberg del dopo scudetto.
De Laurentiis è ora ad un trivio, neanche un bivio, assai pericoloso. Gli conviene passare la mano, vendere o quanto meno trovare un partner in grado di affiancarlo per il rilancio? Raddoppiare gli sforzi per creare subito una governance credibile e competente per un mercato “intelligente” e di prospetto con un mix di gioventù e esperienza che convinca a rimanere anche quei giocatori, e sono parecchi, che vogliono andar via perché scontenti….O, tertium datur, rischiare tutto assumendo un tecnico prestigioso e costoso ( leggi CONTE, ndr) facendo un mercato milionario per accontentarlo ma senza avere certezze del risultato finale?
Non vorremmo essere nei panni del presidente…la notte dell’ Innominato di manzoniana memoria deve essere stata una quisquilia al confronto di ciò che dovrà decidere. Ci auguriamo, per lui, che a’ nuttata passi in fretta e le idee siano chiare. Anche con la Filmauro a un certo punto le cose sono precipitate e chi l’ ha salvata? Il Napoli consigliatogli dalle banche. È stata la sua fortuna.Che non diventi, come lo fu per Ferlaino dopo gli scudetti, la sua dannazione e quella dei tifosi che non gli credono più. Allora ci fu Moggi a salvare don Corrado, oggi c’è un uomo solo al comando con la sua boria e l’ idea di essere il migliore. La nave Napoli sta affondando, se ne rende conto? Da nave modello a carretta. Il capitano “me la vedo io” non faccia come Schettino. Il naufragio , se non interviene con competenza, è prossimo.

Schiaffo al volto e ruba un portafogli, 30enne agli arresti domiciliari

Per delega del Procuratore della Repubblica, si comunica che, sabato scorso, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli, nei confronti di un 30enne, già gravato da precedenti penali, ritenuto gravemente indiziato di rapina, poiché lo scorso 13 gennaio, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, con violenza aveva colpito la parte offesa con uno schiaffo al volto impossessandosi del portafogli contenente 250 euro, una carta di identità, patente di guida, una tessera sanitaria e una carta di credito prepagata che la vittima deteneva nella tasca posteriore dei pantaloni.
L’attività espletata dagli agenti del Commissariato di Pozzuoli ha permesso di delineare un grave quadro indiziario a carico del giovane.
II provvedimento restrittivo eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione ed i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

All’Accademia di Belle Arti di Napoli due importanti appuntamenti

Domani mercoledì 24 aprile all’Accademia di Belle Arti di Napoli due importanti appuntamenti: alle ore 11.00 nel Teatro Antonio Niccolini dell’Accademia, nell’ambito del progetto I Mestieri dello Spettacolo a cura della Scuola di Scenografia, si terrà l’incontro con  Nicola Rubertelli, scenografo di fama internazionale. Rubertelli racconterà agli studenti la sua importante carriera che lo ha visto dal 1960 al 1990 scenografo per la Rai, una proficua collaborazione che ha prodotto a sceneggiati di grande successo, opere televisive tratte dai lavori dei grandi drammaturghi, da Goldoni a Pirandello, da Checov a Strindberg affrontando sia i classici che i testi più contemporanei. Un’occasione unica per gli studenti di venire a stretto contatto con chi come Rubertelli ha  lavorato con i grandi registi italiani e stranieri da Orazio Costa a Luca Ronconi, Antonio Calenda, Ruggero Cappuccio e Hennin Brockhaus e con i migliori direttori di orchestra del panorama internazionale. Rubertelli parlerà anche della sua lunga collaborazione con il Maestro Roberto De Simone (dal 1990) impegnato con opere sia di prosa che liriche di forte rilievo, dal Socrate Immaginario al Don Giovanni con la direzione di Riccardo Muti.

Alle ore 15.30 in Aula Magna gli studenti avranno l’occasione di incontrare e confrontarsi con IGORT Magister dell’edizione 2024 del COMICON iniziativa che consolida l’importante collaborazione instaurata negli anni con il più grande Festival Internazionale della Cultura POP. L’Accademia di Belle Arti di Napoli sarà presente al Festival con le Scuole di Design della Comunicazione, Cinema e Audiovisivo e Grafica d’Arte Illustrazione.

Due appuntamenti che confermano l’importanza di instaurare collaborazioni e sinergie con le realtà locali e nazionali a favore di una formazione d’eccellenza e dello sviluppo di competenze  nell’ambito dell’alta formazione artistica e che confermano l’Accademia di Belle Arti di Napoli quale luogo deputato alla creatività.

Via Toledo, blitz della Polizia Municipale: sequestri e multe

Gli agenti di Polizia Municipale della Unità operativa Avvocata sono intervenuti in via Toledo altezza via del Forno Vecchio, dove un attività di ambulantato su area pubblica finalizzata a vendita merce alimentare, è risultata priva di alcun titolo. 

Il titolare è stato verbalizzato per mancanza di titoli autorizzativi, assenza titoli sanitari e occupazione abusiva di suolo pubblico con consequenziale confisca di merci e attrezzature. 

Una seconda attività di vendita e mescita di bevande alcoliche su area pubblica è stata sanzionata per la mancanza dei titoli sanitari previsti, per l’occupazione abusiva di suolo pubblico ed in ragione dell’esercizio della stessa su sede fissa, con consequenziale confisca di merci e attrezzature. 

Inoltre durante le attività di controllo gli agenti hanno sottoposto a sequestro per confisca 2 carretti in acciaio inox deputati a banco esposizione e vendita bevande, 1 frigorifero da bar per bibite, 205 occhiali da sole contraffatti In via De Deo e 14 flaconi in vetro contenenti profumi e che riportavano etichette e marchi palesemente contraffatti in via Maddaloni angolo via Toledo.

Bacoli, raggiunto il 93% della raccolta differenziata: risparmi per 450mila euro

Dal 2021 risultati record nella raccolta differenziata per il comune flegreo

“Ringrazio il sindaco Josi Della Ragione e il Comune di Bacoli per la fiducia, già in pista per uso sapiente dell’Intelligenza Artificiale nel settore” – così Valentina Sanfelice di Bagnoli, appena confermata per la seconda volta Amministratore Unico della Flegrea Lavoro Spa. Sarà alla guida dell’azienda di igiene urbana del Comune di Bacoli per il prossimo triennio.

Classe ’71, con un’esperienza decennale nel settore dei servizi pubblici essenziali, ricopre il ruolo di Amministratore Unico della  partecipata dal 2021.

Sotto la sua guida l’azienda ha raggiunto nel mese di marzo 2024 la percentuale record di raccolta differenziata, pari a ben il 93%, rendendo Bacoli tra i comuni più virtuosi d’Italia. Lo dimostrano i numerosi premi assegnati all’amministrazione, tra i quali il prestigioso Premio Plastic Free,  ottenuto per ben due anni consecutivi.

Un risultato che fa seguito ad una serie di azioni significative messe in campo dall’azienda che stanno contribuendo a migliorare notevolmente la qualità della raccolta differenziata. Come la decisione assunta dall’Amministratore Unico di raccogliere quindicinalmente il Secco Indifferenziato, scelta fortemente strategica che ha determinato una riduzione della quantità di indifferenziata da 3.500  tonnellate nel 2021 alle 1.200 del 2023, con un risparmio netto per le casse comunali di circa 450 mila euro.

Questa riduzione, insieme alla crescita delle altre frazioni differenziate, carta e plastica, ha non solo incrementato gli introiti per il Comune di Bacoli ma ha anche determinato una riduzione della prossima Tari cumulativamente del 15% nel 2024.

Gli obiettivi per il prossimo triennio sono quelli di migliorare ulteriormente i risultati sia in termini di decoro urbano che di raccolta differenziata, per valorizzare un’azienda che punta sempre più ad essere un modello in Italia in materia di gestione della cosa pubblica.

“I risultati raggiunti premiano l’impegno di personale e cittadini – commenta Valentina Sanfelice di Bagnoli, Amministratore Unico di Flegrea Lavoro S.p.A. – Per il prossimo triennio, partirò sicuramente dai risultati raggiunti, ma intendiamo puntare molto all’ulteriore miglioramento della qualità dei servizi offerti agli utenti. Per questo abbiamo deciso di investire nell’intelligenza artificiale che ci consente di agire sulla semplificazione e la rapidità per risolvere i problemi degli utenti. Contribuirà al raggiungimento degli obiettivi, anche il trasferimento di Flegrea Lavoro, grazie all’approvazione del Puc, in un’area industriale molto più adeguata rispetto a quella attuale, che potrà rendere ancora più agevole per i cittadini usufruire dei numerosi servizi offerti”.