In evidenza

UN ANNO DI MOSTRE AL MUSEO Avellino – Complesso Monumentale Carcere Borbonico

UN ANNO DI MOSTRE AL MUSEO
Avellino – Complesso Monumentale Carcere Borbonico
Giovedì 7 agosto – sabato 20 settembre 2025
SINTESI ASTRATTE MEDITERRANEE con opere di Maurizio Bonolis, Maria Pia Daidone, Roberto Sanchez, a cura di Maurizio Vitiello
 
Giovedì 7 agosto 2025, alle ore 17.00, sarà inaugurata la mostra SINTESI ASTRATTE MEDITERRANEE con opere di Maurizio Bonolis, Maria Pia Daidone, Roberto Sanchez, a cura del sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello, nel Complesso Monumentale Carcere Borbonico di Avellino, Piazza Alfredo de Marsico, 83100 Avellino AV (0825 790734).
All’inaugurazione saranno presentate tre monografie sui tre artisti considerati, curate Maurizio Vitiello, con contributi poetici del grande poeta, 94enne, Antonio Spagnuolo, che saranno distribuite in sala espositiva.
Resterà aperta sino a sabato 20 settembre 2025.
Orario: dal martedì al sabato dalle ore 9.00 alle ore 13.00 (ultimo accesso ore 12.15) e dalle ore 16.00 alle ore 19.00 (ultimo accesso ore 18.15)
 
Con viva preghiera di cortese pubblicazione e sollecita diffusione. Grazie!
 
Breve scheda della mostra, a cura di Maurizio Vitiello
 
Maurizio Bonolis, Maria Pia Daidone e Roberto Sanchez risultano tre artisti ampiamente conosciuti nell’ambito delle arti visive contemporanee per i qualificatissimi livelli delle loro produzioni, esposte in Italia e all’estero. Nel curriculum di ognuno sono segnalate importanti personali e partecipazioni in manifestazioni e rassegne di ampio respiro, dagli anni Settanta del secolo scorso sino ad oggi. In questa mostra presentano recenti monografie che sottolineano il loro interesse dalla digital art alle abbreviazioni astratte sino alle sintesi materiche.
 
Maurizio Bonolis è nato a Napoli nel 1952. La sua ricerca si svolge nell’ambito dell’Astrattismo, anche con l’utilizzo delle tecniche della Pittura Digitale. Nel 2017 ha aderito al movimento “Astractura”, fondato e teorizzato dal critico e storico dell’arte Rosario Pinto. Sue opere sono esposte al Museo Civico “E. Sannia” di Morcone (BN), al Museo delle Arti Contemporanee di Teano (CE), al Museo d’Arte Contemporanea di Chiaravalle Centrale (CZ), alla Pinacoteca d’Arte Moderna e Contemporanea “Il Cuneo” di Santa Maria a Vico (CE) e al Museo-Pinacoteca d’Arte Contemporanea di Teora (AV). Nel 2024, a Benevento, ha partecipato alla VI edizione della BeneBiennale, vincendo il Primo Premio nella Sezione “Digital Art”. Il sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello lo ha segnalato in più occasioni e ha curato la recente monografia “VERTIGINI DIGITALI”.
Maurizio Bonolis, dopo un lungo viaggio pittorico, si è avvicinato al mondo virtuale della “digital art” e, man mano, ha scoperto nuovi orizzonti e nuove vie d’esecuzione. Nell’assetto operativo, tra computer e “mouse”, ricrea versanti tra il funzionale geometrico e peculiari sintesi di post-avanguardie. Maurizio Bonolis con la tecnica digitale intercetta un’alta dimensione d’intenti. Sistemazioni e convenzioni dispongono un’elaborazione equilibratissima d’ampio respiro, che rispetta un’astrazione geometrica importante e condivisibile. Con uno studio, particolarmente attento, basato su multiple prove, accende la predisposizione di convergenze, illuminata da un centro cromatico segnaletico, e riesce a motivare un impianto esemplare, che rapisce, incanta e riscuote consensi. Dopo una lunga produzione a olio e con acrilici è passato a un’altra redazione per formulare elaborazioni di contingenze emotive con aggiustamenti di un “mouse” operativo, oltre ogni limite, per raggiungere una frontiera di risultati egregi. L’artista ha prodotto interessanti immagini, legate a una dimensione d’affetti e di raccordi emotivo-spaziali.
 
Maria Pia Daidone opera tra Londra, Napoli e Cantalupo nel Sannio (IS); è nata a Napoli. Con la tesi su “L’idea del volo nella poetica visiva di Paul Klee” conclude l’Accademia di BB. AA. di Napoli.  Dal 2001 al 2002, lavorando con colori e carte su tele, realizza “Birilli”, che dal 2002 al 2006 sintetizza, anche su supporti lignei, con la conseguente serie “Sagome”. Nel 2007 e nel 2008 ha condensato, su diversi supporti, il mondo umano e il mondo animale con le sequenze “Macrostampelle”, “Valigie” e “Zoophantasy”. Dall’agosto 2005 partecipa, a tutt’oggi, all’attività del “Movimento Iperspazialista”. Ha continuato con serie diverse per cognizione e uso di materiali; in particolare, sono da considerare i “Quadrati in plexiglas”. Ecco i suoi vari cicli: “Cerchi Graffiti”, “Nonsolocerchi”, “Accertamenti Metropolitani”, “Collages”, “Dame a Palazzo”, “Birilli”, “Sagome Magiche”, “Sagome Lignee”, “Macrostampelle”, “Valigie della Memoria”, “Zoophantasy”, “Nerodaidone”, “Zolle”, “Daidone Art Design”, “Quadrati in plexiglas”, “Mantelli”, “Nonsolonero“, “Oronerorame“, “Rossorame“, “Ororossorame“, “Totò”, “Aurum“, “MPD”, “Incroci Modulari”, “Sintesi Materiche”. Il sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello l’ha segnalata in più occasioni e ha curato la recente monografia “SINTESI MATERICHE”.
Maria Pia Daidone opera per coniugazioni estreme dando vita a una “sintesi materica fattuale”, che non ha nulla a che vedere con una “sintesi virtuale”, e quest’innovazione seriale distingue la sua ultima produzione, che sviluppa tra Londra, Napoli e Cantalupo nel Sannio (IS). Intende, così, sottolineare corpo e colori in un insieme fattivo e utile e per giustamente ripartire sostanza e movimento e determinare trasparenze e motivazioni, d’impeccabile preziosità semantica, nonché filigrane emotive, d’indiscussa valenza, che agitano onde intime e incapsulano vertigini. Con abile azione creativa è stata capace di determinare, in strati e sottostrati, alcuni colori, a contrappunto, e a specificare con garbo linguistico multiple densità tattili. Abbreviazioni risuonano nello specchio della memoria e producono, in un’ansia germinativa, nuove impostazioni calibrate e di carattere.
 
Roberto Sanchez opera nel panorama artistico a livello nazionale e internazionale dalla fine degli anni sessanta, a partire soprattutto dal gruppo di artisti della storica Galleria d’Arte di “San Carlo” di Napoli, aperta da Raffaele Formisano. Oggi dirige il “Museo Minimo” di Napoli per la diffusione dell’arte contemporanea, fondato nel 2004, proseguendo una intensa attività espositiva. Oltre alla ricerca non figurativa, denominata ‘astrattismo progressivo’ – come da scritti di Rosario Pinto -, Sanchez spazia anche nel campo della fotografia, illustrazione e dell’editoria sull’immagine del territorio. Sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche; tra queste ultime ricordiamo: Il Museo Civico di Morcone (AV), la Galleria di Arte Moderna di Loiano (BO), il Museo Civico di Macerata – Palazzo Buonaccorsi, la Galleria Comunale di Bressanone (BZ), il “Gina Lotta Artistamp Museum” – Florida (USA), Museo-Pinacoteca di Arte Contemporanea di Teora (AV), la Casa della Cultura – Comune di Atrani (SA). Hanno scritto su di lui molti critici, da Luigi Paolo Finizio al sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello, che lo ha segnalato in più occasioni e ha curato una la recente monografia “EVOLUZIONI ASTRATTE”.
Roberto Sanchez è felicemente presente sulla scena, da tempo. Lavora su tagli prismatici e prosegue su questa declinazione operativa sin dai tempi che frequentava, assiduamente, la “Galleria d’Arte di San Carlo” di Napoli, del mai dimenticato, grandissimo e simpatico gallerista Raffaele Formisano, che ha allevato, aiutato e promosso schiere di giovani e promettenti artisti. La sua abilità a inserire e a introdurre nel contesto del codice astratto-geometrico pungoli ottici, spacchi e squarci ben regolati è confermata dalla particolare, flessibile e temprata operatività.Opera nel panorama artistico nazionale e anche internazionale; oggi dirige il “Museo Minimo” di Napoli per la diffusione dell’arte contemporanea, associazione culturale fondata nel 2004, proseguendo, così, un’intensa attività espositiva. Oltre alla ricerca non figurativa, Sanchez spazia anche nel campo della fotografia, dell’illustrazione e dell’editoria sull’immagine del territorio.
 

Share this content:

Commento all'articolo